Se avete in mente di espatriare, visti i tempi il consiglio è di dare prima di tutto uno sguardo al costo della vita. Dove si può vivere da nababbi e dove invece si rischia di non arrivare a fine mese?
Tokio è senz’altro la più città cara, Karachi (Pakistan) quella più economica. Il costo della vita negli ultimi sei mesi è sceso più o meno ovunque, secondo lo studio dell’Economist Intelligence Unit, tranne che nella capitale giapponese. La crisi si sta facendo sentire pesantemente sui consumi e i prezzi inevitabilmente scendono. A questo si aggiungono le fluttuazioni dei cambi. Ma il Giappone resta un’eccezione, forse perché nel Paese del Sol Levante ancora si ricorda come un incubo la deflazione di qualche anno fa.
Certo qualcuno, però, obietterà che la qualità della vita tra i due poli menzionati non è paragonabile. Ma il costo della vita non è più solo un dettaglio. Quindi la classifica dell’Economist può essere un buon vademecum del globtrotter.
Il parametro su cui vengono misurate le varie città a livello mondiale è New York (base 100). Tokio risulta al primo posto con quota 152 (in aumento rispetto al settembre 2007) ed è seguita da un’altra città nipponica, Osaka Kobe con 145 punti. Al terzo posto la prima europea: Parigi (132) seguita da Copenhagen (124), Oslo (123), Zurigo (122) e Francoforte (118). L’Europa domina fino al 18esimo posto, con l’eccezione del decimo (Singapore) e dell’undicesimo (Hong Kong).
Per l’Italia la città più costosa è Milano (quattordicesima in classifica con 107 punti), mentre Roma è ventinovesima con 98 punti. In entrambi i casi le città hanno ceduto qualche posto in classifica, per nostra fortuna.
In coda prima del fanalino Karachi (37 punti), ci sono Tehran (43), Mumbai (44) e New Delhi (45).
Buon viaggio, ovunque andiate.