In questo periodo dell’anno, alle cene con gli amici si assiste sempre più spesso a conversazioni del tipo: “Mi hanno rinnovato per tutto il 2010”. “A me ancora no, ma scado a fine anno, c’è tempo”. “Io sono fortunato se me lo dicono un giorno prima della scadenza”. E sempre più spesso non si tratta di giovani appena entrati nel mondo del lavoro, ma piuttosto di professionisti della comunicazione, dell’informatica o della consulenza. E le famiglie vivono come se nulla fosse, come se quella spada di Damocle in realtà non esistesse, perché in qualche modo alla fine si fa.
E ora si riapre il dibattito sul posto fisso, un dibattito così lontano dall’esperienza delle nuove generazioni. Con la crisi, poi, "il posto per la vita" è diventato un vero miraggio. Eppure di oggi la notizia che entro la fine del 2009 tra le nuove assunzioni previste dalle imprese italiane, il 32,2% riguarderá contratti a tempo indeterminato. Alcune regioni vedranno addiritttura percentuali sopra la media italiana, come nel caso della Basilicata (50,4%), Sicilia (43,3%), Lombardia (41,3%) e Molise (37,8%). È quanto emerge da un'elaborazione dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Excelsior, Istat, Registro Imprese. Ma siamo proprio sicuri che non ci sia il trucco?