L’Abruzzo, ancora in ricostruzione, si mobilita per Amatrice

Il sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, non ci ha pensato un attimo e ieri è subito partito per Amatrice, accompagnato dall’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano. Ha offerto posti in ospedale, ospitalità negli alloggi liberi e il sstegno di chi c’é passato sette anni fa. L’Aquila è ancora ferita al cuore. Il centro non è ancora tornato a vivere. A settembre dovrebbe riaprire la storica pizzeria al trancio prima della piazza del Duomo. Altri esercizi commerciali ancora non hanno una data.

Lo skyline della città é una distesa di gru. Una per ogni cantiere ancora aperto. E se Via Strinella è tornata a ripopolarsi durante quest’anno, altre strade sono ancora deserte con gli edifici sventrati abbandonati alle intemperie. Sono passati sette anni e in città e nei paesi della provincia ci sono persone che non sono ancora rientrate nelle loro case.

La popolazione, però, non ha esitato un attimo, come il sindaco Cialente, e da subito sono stati ativati centri di raccolta di beni di prima necessità. I primi furgoni con quanto raccolto partiranno già domani mattina. Solo nel piccolo centro di Rocca di Mezzo sono già centinaia gli scatoloni e i sacchi imballati e ogni paese a modo suo sta facendo la propia parte. D’altra parte il ricordo di quanto vissuto è ancora cocentemente vivo, tanto che l’altra notte, quando anche qui è arrivata l’eco delle scosse, in molti si sono riversati per le strade e tanti hanno scelto di aspettare l’alba all’aperto.

Il premier Renzi ha assicurato che nessuno sarà lasciato solo. Si tratta di un impegno importante, perchè le esperienze passate insegnano che i tempi della ricostruzione rischiano sempre di diventare biblici. Sette anni per gli aquilani sono stati un tempo infinito. E in molti dovranno aspettare ancora di più. Non lasciamo che i “nuovi” terremotati debbano aspettare altrettanto. Cialente, nella sua visita, racconti anche cosa non ha funzionato e cosa si può migliorare. Che gli abruzzesi offrano non solo viveri e beni di prima necessità, ma anche esperienza perchè non si ripeta la lunga attesa del riassesto.