E’ ora di dire basta. Le maiuscole usate a casaccio sono un vero e proprio insulto all’intelligenza. L’italiano non è il tedesco, che distribuisce maiuscole a pioggia, e non è l’inglese, che di maiuscole largheggia più delle lingue latine. In italiano la maiuscola è riservata ai nomi propri e alla prima parola dopo un punto (giusto per stare alle regole basi). Allora perché abbondare inopinatamente?
Presidente, Amministratore Delegato, Sindaco, Parlamentare, Cliente, Avvocato, Dottore, Ingegnere. Non sono più importanti e qualificati con la maiuscola. Sono nomi comuni e con la minuscola dovrebbero viaggiare. Ma anche Consiglio di Amministrazione, Divisione aziendale, Società, Gruppo. Ebbene sì, i comunicati stampa che riceviamo noi giornalisti brulicano di maiuscole, che sembrano solo un pagar pegno alla vanità di qualche superiore. E un po’ sono un tentativo di sgambetto a noi giornalisti. Perché magari qualche maiuscola passa il controllo e finisce furbastra sulla pagina del giornale. Allora goal è fatto. Di rapina, ma fatto. Con buona pace dell’italiano e con il gongolamento di chi ne ha invece giovato.
Che poi i giornali dovrebbero saper dare il giusto peso, magari con qualche tentativo di oggettività, anche alle cariche, ai ruoli e alle autorità. E dovrebbero avere un occhio di riguardo per la lingua. Che a stiracchiarla e a camuffrla poi si sgualcisce e non torna più quella di prima.