Il risultato dimostra come i film che hanno passato il test hanno realizzato introiti maggiori ai botteghini, rispetto a quelli che lo hanno fallito. Il ritorno medio per un film che ha passato il test è di 2,68 dollari ogni dollaro investito nella realizzazione, contro i 2,45 dollari dei film senza “gender equality”. Non solo: i film che hanno passato il test sono stati realizzati in media con un investimento di 31,7 milioni di dollari, inferiore del 35% ai 48,4 milioni di media spesi per i film al maschile.
E la situazione si ripete anche fuori dagli Stati Uniti. I film che hanno passato il Bechdel test guadagnano 1,17 dollari contro un dollaro e 6 centesimi dei film in cui le donne parlano solo di uomini o parlano poco fra loro.
Fra gli esempi la stampa Usa riporta il film di Disney “Frozen” (che ha guadagnato oltr 1 miliardo), “The Hunger Games,” “Divergent” e “Twilight,” . Resta il fatto, comunque, che nell’industria dei film hollywoodiani la rappresentanza femminile resta esigua: solo il 4,1% dei registi è donna, il 12,2% degli autori e il 20% dei produttori se si guarda ai primi 100 film realizzati nel 2012 (secondo lo studio di Stacy Smith, professore associato alla Usc).