Un caffè con Piero Cammerinesi

Piero e Sandra

Piero

L’ultima volta che ho sentito Piero è stata un mase fa. Mi ha dettoche stava quasi pensando di trasferirsi definitivamente a Los Angeles. Una scelta che mi ha colpito considerato che due anni fa aveva detto “E’ un’esperienza a tempo determinato” e che una sua figlia vive in Italia. Piero è un editore di riviste tra cui La Clessidra, Fashion files e Luxury files (quest’ultima bilingue italiano/inglese a diffusione internazionale) e a Los Angeles ha avviato una nuova iniziativa: EXCELLitaly, “un progetto di promozione dell’eccellenza italiana negli USA”.  In quell’ultima occasione mi disse che mi avrebbe spiegato la scelta e lo ha fatto.

p.s. nella foto Piero con Sandra Bullock

“Qualche mese fa tutti i residenti di una tranquilla via di Los Angeles hanno trovato un biglietto nella cassetta delle lettere: "Caro residente in via taldeitali, numero talaltro, sono il tuo postino da parecchio tempo, come sai. Ti scrivo questo biglietto perché dopo tanti anni che non ritorno in Vietnam, come sai sono vietnamita, ho deciso di passare le mie ferie quest’anno nella mia patria d’origine e sarò assente per tre settimane. Ti prego di scusarmi in anticipo se per caso ci sarà qualche piccola disfunzione nel consueto servizio che le Poste Americane ti garantiscono. Io ho comunque avvisato il mio sostituto per questo periodo, comunicandogli tutte le tue speciali esigenze (abbonamenti ai giornali, posta prioritaria, P.O. Box etc) e sono certo che lui saprà portare avanti il lavoro senza nessuna difficoltà. Perdonami ancora se tu per caso dovessi subire qualche piccolo disservizio a causa mia. Ti ringrazio di cuore per la tua comprensione e ti saluto cordialmente. Il tuo postino”. Naturalmente non ci sono stati disservizi durante la sua assenza.

Non più di due mesi fa invece mia figlia, che vive vicino Roma, a Castelnuovo di Porto,  dopo oltre due settimane senza ricevere posta si è recata all’ufficio del paese, dove le hanno risposto tranquillamente che, essendo cambiato il postino, il nuovo addetto non era stato in grado di trovare il suo indirizzo e quindi la posta non le era stata consegnata, restando in giacenza presso l’ufficio. Naturalmente a nessuno era venuto in mente di avvisarla del problema. “Tanto sapevamo – ha aggiunto candidamente l’impiegato allo sportello – che poi lei sarebbe passata a prenderla, la posta!” Inutile dire che c’erano le bollette, su cui mia figlia ha dovuto pagare la tassa per ritardato pagamento, oltre a lettere, magari importanti, che ammuffivano nell’ufficio e che, soprattutto, non era neppure pensabile chiedere dei danni per il disservizio!

Non voglio dire che sia tutto e sempre così, sia qui che nella vecchia Italia. Ci sono dark side e bright side in ogni Paese, beninteso. Tuttavia se si parla di rispetto sulla strada, di attenzione dei commessi in un negozio, di professionalità di tecnici ed impiegati, di rapidità nei servizi, di raccolta differenziata o di garanzie per il consumatore, credetemi questi due esempi sono emblematici del motivo per cui tanti nostri connazionali, venuti qui magari da studenti per uno stage di sei mesi o per un anno di Università, ci sono poi rimasti trent’anni”.

  • Monica |

    Qualche anno fa mi è capitato di andare con un’amica a fare la manicure in una catena famosa a New York, Dashing Diva. Uno di quei saloni di bellezza dove ti danno il ruo set personale di strumenti per la manicure, che puoi anche lasciare lì, in un’armadietto di cui avrai le chiavi. La mia amica pozo dopo essere uscita dal salone si è rovinata lo smalto. Il girno dopo aveva un matrimonio.
    E’ tornata al salone, ha protestato e ha ottenuto che le rifacessero la manicure nonostante la sala d’attesa fosse piena e tutte le altre avessero un appuntamento.
    Quando è uscita era comunque arrabbiata. Le ho chiesto perchè, visto che le avevano rifatto la manicure. Mi ha risposto: “perchè avevo chiesto anche un buono per una manicure gratis, visto il tempo che mi hanno fatto perdere. Ma non me l’hanno dato”.
    Mi insegnò così quanto negli Stati Uniti “Il consumatore” sia importante!

  • Francesco Sullo |

    Avrei una sfilza di esempi di questo tipo da raccontare. Ma quello che fa Piero mi sembra riassuma perfettamente la casistica. Diciamo che il cliente negli USA è al centro dell’intero processo commerciale, mentre in Italia è quello che il processo, in un modo o nell’altro, lo subisce.
    F

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