Le modelle con i tacchi erano più alte di me un paio di spanne e la metà di me in larghezza. Tutte eteree, con capelli lunghi da ninfee della mitologia classica e sguardi altrove, come a dire "siamo scese qui per abbagliarvi per qualche istante e poi scompariremo lasciandovi alla vostra mortalità". Si lasciano guardare, si lasciano fotografare, si lasciano ammirare anche nel back stage, anche se non sono ancora in scena.
In un angolo i truccatori si riposano, i parrucchieri dagli gli ultimi tocchi di spazzola qua e là, i flash lampeggiano. Manca solo qualche minuto, ma tutto è ovattato, nessuno alza la voce, nessuno urla, nessuno corre. Come in un acquario ognuno si muove secondo un'armonia naturale.
Sulla porta del back stage c'è Kristina Ti, la stilista. Chiacchiera rilassata con Francesca Senette, la saluta, si gira e si presenta. Ha un trucco che se c'è è il più naturale che io abbia visto, una blusa blu con ricami tono su tono molto sopra un paio di pantaloni. Potrebbe essere chiunque, invece è la protagonista dell'evento. E' pacata, si muove con calma e parla con semplicità: "continua un clima dai toni pesanti, ma io credo che ci voglia anche un po' di leggerezza nella moda. Le donne continueranno a spendere per loro, magari un po' meno come e' giusto, ma continueranno a comprare abiti".
Sta per iniziare, la saluto e mi accompagnano a sedermi. Per la prima volta nella front row, prima fila di una sfilata. Intorno a me tanti asiatici e tante giovani che hanno fisici e volti da modelle. Si spengono le luci, parte la musica, riflettori sulla passerella. Le modelle entrano statuarie una alla volta scivolando su trampoli incredibili. Dura tutto non più di 15 minuti. Le modelle escono tutte insieme e appena scompaiono finiscono gli applausi e la gente si alza e corre all'appuntamento successivo. E' finito tutto così e io mi porto dentro una leggerezza, un po' "primaverile". Non so se intendesse questo Kristina Ti, ma la mia giornata è un po' meno "pesante". Anche se inizio a correre ora.