L’avere fiducia nel sistema, per Nadella, è una sorta di superpotere: “Potrebbe essere uno degli iniziali superpoteri di cui dispongono le donne che non chiedono un aumento. È buon karma, vi tornerà indietro”. E sorge spontanea una domanda: ma lui ha fatto carriera credendo nel proprio karma?
Lo stesso Ceo, per rimediare a un discorso che ha lasciato molte perplessità, testimoniate dai tanti messaggi sui social network, ha ammesso più tardi, con un tweet, di non essere stato chiaro: “Il nostro settore deve colmare il gap salariale di genere in modo che un aumento – ha spiegato – non sia dovuto come un favore. Se pensate di meritare un aumento dovete soltanto chiederlo”. Ma questo è esattamente l’opposto di quanto detto in precedenza. Nadella si è anche affrettato a precisare: “Ho risposto alla domanda in maniera completamente sbagliata. Credo che uomini e donne debbano ricevere, a parità di lavoro, lo stesso salario”.
La gaffe del ceo di Microsoft risulta particolarmente evidente in un’industria tecnologica dove la disuguaglianza salariale è particolarmente evidente. Uno studio, quest’anno, della Joint Venture Silicon Valley ha evidenziato che gli uomini che hanno una formazione avanzata, con master e dottorati, guadagnano il 73% in più delle donne con le stesse qualifiche, mentre i “semplici” laureati uomini hanno un salario più alto del 40%.
In Microsoft le donne rappresentano solo il 29% della forza lavoro, secondo i dati rilasciati dalla società la scorsa settimana. Un dato in crescita rispetto al 24% dell’anno precedente. E il gruppo, lo scorso 3 ottobre, ha anche lanciato il sito Global diversity and inclusion con l’obiettivo di valorizzare le diversità per raggiungere il successo. Forse gli ideatori del sito dovevano fare un breve briefing al ceo, prima del suo discorso!