Perché essere su Twitter? Perché no!

Twitter o Twitter e’ il problema. Se sia più facile esserci o se mi si nota di più se non ci sono. I socio network impazzano, ma spesso far coincidere la propria immagine professionale con quella privata crea problemi enormi. Soprattutto ai man. In ognier che devono districarsi tra policy aziendali e problemi di opportunità. Di questo stiamo parlando oggi alla lezione “Costruire e comunicare identità in rete” tenuto da Marco Massarotto e Paola Bonomo per In the boardroom, corso organizzato da Valore D e GE Capital. Ma da dove iniziare?

Perche’ esserci?

  • Per essere trovati
  • Per una rete piu’ ricca e profonda
  • Per avere sensori su argomenti e persone che interessano
  • Far sapere di cosa si e’ esperti
  • Recruiting e talenti

Come partire?

  • Essere autentici e genuini. I social non sono il posto adatto per i comunicati stampa
  • Disponibile a mettersi in gioco
  • Non prendersi troppo sul serio di fronte a eventuali attacchi
  • Offrire da subito un contenuto
  • Fare leva sulle persone che si conoscono offline e si ritrovano online

Alcune preoccupazioni comuni da sfatare

  • Incomprensione, non capisco il mondo dei social – si impara
  • Personalita’, non sono il tipo, sono riservato – non c’e’ bisogno di essere social
  • Timore di dire qualcosa di sbagliato o di essre attaccato – basta non prendersi troppo sul serio
  • Mancanza di tempo – in realta’ in breve ci si informa e informa
  • Timore di essere frivoli – le info private umanizzano se non sono in numero eccessivo
  • Timore di perdere in prestigio ed esclusivita’ (molto italiano) – su twitter ci sono premi nobel e presidenti
  • Timori di policy aziendali stringenti – specificare che sono opinioni personali

Buon inizio, vici aspetto su Twitter @24donne