Beyonce, Jk Rowling, Oprah Winfrey e Hillary Clinton. Ma anche Angela Merkel, Christine Lagarde e Sheryl Sandberg. Hanno tutte in comune l’essere primogenite. Un fattore determinante per il successo, secondo uno studio pubblicato da Feifei Bu, uno studente del PhD presso l’Institute for Social and Economic Research all’Università dell’Essex, dal titolo “Simbling Configurations, educational aspiration and Attainment”. In uno studio di 32 pagine la giovane studentessa cinese dimostra come le donne primogenite abbiano il 13% in più di possibilità di riuscire meglio negli studi, seguite dai primogeniti maschi con il 12% di possibilità in più.
Analisi empiriche hanno dimostrato, secondo Bu, che i primogeniti in generale sono avvantaggiati negli studi. Per spiegare il fenomeno la studentessa ha usato la British Household Panel Survey che contiene dati su 3552 persone. “L’ordine di nascita ha un effetto diretto sui traguardi individuali in fatto di educazione. In particolar modo i primogeniti tendono a raggiungere livelli di educazione più alti rispetto ai loro fratelli” commenta Bu, spiegando la cosa con “la maggiore propensione dei genitori a dedicare più tempo ed energie ai primogeniti”. Certo potrebbe essere che siano effettivamente più intelligenti, ma la studentessa propende più per la prima spiegazione. Non foss’altro che per non essere tacciata di presunzione. Essendo lei donna e … primogenita!
Quindi ora nell’educare i figli non solo si dovrà stare attenti a fare giochi che non creino differenze basate sul genere (quelle che poi sviluppano una minor propensione delle ragazze per le scienze e la matematica, come discusso in un altro post), ma anche a non fare differenze fra primo e secondo, terzo o quarto figlio. Pensavo di farmi preparare un foglio excel con le attività da fare con i miei figli. Ho un maschio e una femmina e il primo è più grande della seconda. In base agli stereotipi lui diventerà un ingegnere di successo, mentre lei potrebbe aspirare a fare la segretaria o la centralinista (con tutto il rispetto per queste due professioni, ma è indubbio che guadagnino meno).
Bene, vi saluto e vado a casa a costruire un’astronave di cartone con la piccola di un anno e mezzo mentre le recito la Divina Commedia, mentre piazzo il grande di sei anni un po’ davanti alla tv per rallentarne le ambizioni scolastiche!