A Milano piove, da troppi giorni. I bambini in casa dopo un po' diventano bestioline irrequiete, difficili da gestire. Forse per questo ieri alla Fabbrica del Vapore c'erano famiglie in coda con bambini di ogni età per la mostra Van Gogh Alive (aperta fino al 9 marzo). Qualcuno alzerà un sopracciglio: frotte di bambini a una mostra? Sì, ma una mostra sui generis. Niente quadri in carne ed ossa (o meglio tela e colori), ma 3000 immagini proiettate in altissima definizione dagli esordi nei Paesi Bassi, alla Parigi degli Impressionisti, fino alla permanenza ad Arles, Saint Rémy e Auvers-Sur-Oise, dove l'artista ha dipinto molti dei suoi capolavori. Il percorso attraverso la pittura di Van Gogh è arricchito dalla proiezione dei suoi schizzi, che permettono di conoscere la genesi creativa dei quadri, e di alcuni brani tratti dalle lettere in grado di offrire uno spaccato della vita dell’artista, delle sue idee e del suo tormento interiore.
E i bambini? I bambini entrano e restano con il naso all'insù davanti alle immense pareti ricoperte da girasoli formato gigante, un'interno con una sedia e un letto, evocazioni orientali. poi si guardano intorno. In mezzo alla sala ci sono altri bambini che ballano, saltano, si rotolano su immensi tappeti su cui vengono proiettati i quadri. Allora, come fosse naturale, arrivano al bordo del tappeto, si tolgono le scarpe e iniziano a danzare, fare capriole, rincorrere colori. Se la musica evoca un balletto di danza classica le bimbe volteggiano come mini étoile, se appare la cartina di parigi il gioco è percorrere le strade senza uscire dai bordi e poi arriva il treno, il fischio si avvicina e tutti sui binari corrono o si mettono con le gambe a ponte o si sdraiano ma sempre guardandosi attorno perché il fischio sembra reale e non è detto che il treno non arrivi per davvero. Sul tappeto non si ha età e neonati gattonano fra adolescenti innamorati, genitori che chiacchierano e nonni intenti a seguire i nipotini un po' vivaci.
Alla fine tutti felici e accaldati si avviano lenti verso l'uscita e raccontano le avventure che hanno vissuto in quel mondo straordinario. Era una mostra, forse sì ma anche no. Perché poi bisognerà spiegare loro che non possono togliersi le scarpe e correre in giro se vanno a vedere Pollock a Palazzo Reale (fino al 13 febbraio). E comunque di certo questi bimbi ricorderanno chi è Van Gogh e cosa dipingeva, perché questo allestimento parlava a loro come ai grandi. E forse si ricorderanno anche che può essere magico camminare fra i campi di girasole.
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