Puglia, Ferragosto 2009
Al Sud il costo della vita è inferiore a quello che si sostiene al Nord? Perché ridurre gli stipendi, è sufficiente alzare i prezzi. Nel Meridione d’Italia, dove il sole è di casa e la frutta sa di frutta, hanno già trovato la soluzione ai dilemmi della Lega. Se davvero un affitto, un chilo di carne o un paio di scarpe al sud costa meno, è sufficiente aumentare i prezzi per riportare l’omogeneità a livello nazionale.
C’è anche chi al Sud è disposto ad andare incontro alla Lega. Vada per la riduzione degli stipendi, purché la cifra che sta scritta sulla busta paga sia poi quella che effettivamente viene consegnata al dipendente. Perché qui lo raccontano molti, spesso nel privato le due somme non coincidono. Se da contratto si dovrebbe percepire mille euro, di solito se ne portano a casa poco più della metà. E alla domanda ingenua di chi crede in uno stato di diritto: Ma perché nessuno fa causa? La risposta è semplice: Non lavorerebbe più. A volte è sufficiente l’iscrizione ad un sindacato per perdere il posto. Senza contare poi le lettere di dimissione che vengono fatte firmare contestualmente all’assunzione e vengono poi tirate fuori al momento opportuno. Per le donne, spesso il “momento opportuno” coincide con la maternità.
Se allora, oltre alle ronde, il governo istituisse per decreto un “esercito di controllo degli stipendi” per il Meridione, da queste parti accetterebbero anche un taglio del 20%. Diciamo che da mille euro sarebbero disposti a scendere a 800. Se gli 800 fossero reali equivarrebbero a un bell’aumento rispetto a quello che riescono ad intascare oggi. Per altro qui sono più che corretti e precisano: “Mica pretendiamo anche che scuole, servizi e sanità siano portati al livello del Nord Italia”. Affare fatto, dunque.
Per i dipendenti pubblici si tratta di tutta un’altra storia. Qui si racconta che le madri vanno in giro per cercare una raccomandazione per un posto nel pubblico per i figli mettendo sul piatto i risparmi di una vita, 30 o 40mila euro. Ma se davvero un posto di lavoro nel pubblico costasse a un meridionale questa cifra, spalmata sui primi dieci anni di lavoro equivarrebbe già di per sé a 250 euro in meno al mese (visto che sono soldi spesi inizialmente e da recuperare, come fosse stato un investimento per avviare un’attività!), senza per altro contare gli interessi. Solo se fosse davvero così, naturalmente.