Il numero di curriculum vitae che intasano le caselle postali elettroniche sta crescendo esponenzialmente negli ultimi mesi. E sempre più spesso capita qualcuno che chieda consigli per conquistare un posto di lavoro. Cerchiamo quindi di essere costruttivi. Per i cv non mancano i siti che danno indicazioni minuziose su come attirare l’attenzione senza cadute di stile. Ma se il cv va a segno, si arriva al fatidico momento del colloquio.
Qual è il momento più critico quando si incontra un potenziale datore di lavoro?
Pare, secondo uno studio britannico, che la cartina tornasole sia la fatidica domanda: qual è il suo punto debole?
Nella maggior parte dei casi il candidato cerca una risposta che possa essere letta dal datore di lavoro come punto di forza. Del genere: “Sono un perfezionista”. Una risposta, che secondo gli esperti può essere letta come “Non sono capace di delegare”. Ma di passi falsi ce ne sono diversi. La top ten comprende:
– Non ho debolezze
– Sono un malato di lavoro
– Non riesco a rispettare le scadenze
– Non ho pazienza con le persone incompetenti
– Mi manca la capacità di giudizio nelle situazioni di stress
– Qualche volta compio errori nel mio lavoro
– Mi focalizzo sui dettagli
– Mi piace bere ogni tanto
– Non sopporto le domande banali come questa durante i colloqui
Gli esperti poi consigliano di focalizzarsi naturalmente su debolezze correlate al lavoro e di evitare frasi come “Sono un pessimo cuoco” (a meno che non si tratti di un lavoro nella ristorazione!). Inoltre bisogna considerare la cultura propria dell’azienda: in una star up una risposta positiva potrebbe essere “La routine mi annoia”. Frase che chiaramente non si confà a ambiti di lavoro ripetitivi.
Le parole, però, non bastano. Quando si affronta un colloquio è importante anche il linguaggio del corpo: quindi mai perdere il contatto visivo (cioè guardare negli occhi l’interlocutore), continuare a respirare in modo regolare e sorridere. Alla domanda critica, prendetevi qualche secondo prima di rispondere ma non di più…altrimenti la vostra debolezza sarà manifesta. A proposito, la mia è la mancanza di costanza.
E per voi qual è stata la domanda più strana, imbarazzante, ridicola, stressante in un colloquio?