L'isola…che non c'è
Un’isola deserta. È il sogno proibito dei manager stressati dalla crisi. Ma in alternativa potrebbe andar bene anche perdersi fra la folla metropolitana. Sogni poco originali confessati da 110 manager, imprenditori e uomini d’affari in un sondaggio condotto da Playboy, che ne pubblicherà i risultati sul prossimo numero.
La maggior parte degli interpellati non crede nella ripresa a breve e associa il futuro all’ansia (51%), solo la metà (48%) sente però il desiderio di evasione. Una percentuale certamente inferiore a quella che sarebbe stata espressa dai colletti bianchi probabilmente, se fosse stata posta a loro la stessa domanda.
Il desiderio di fuga è solo del 38% e si divide tra la scelta di un’isola tropicale (43%) e la grande metropoli (40%). Naturalmente solitamente non si vedono in fuga da soli, ma in compagnia di splendide esponenti femminili (il che vuol dire che i manager in questione erano tutti uomini).
La crisi ha influito anche sui loro sogni. Solo il 13% degli intervistati sostiene di non aver cambiato sogni, il 42% dice che almeno in parte sono cambiati e ammette che il sonno viene spesso popolato da incubi, mentre il 41% non ha dubbi e dice di passare sempre più spesso le notti tra insonnia, incubi e 'strani sogni'.
Ma cosa sognano nel post crisi i manager? Un intervistato su tre spesso si trova a fuggire, a volte anche inseguito da mostri. Se sognano di arricchirsi non è attraverso successi professionali ma con una vincita al Superenalotto come milioni di italiani. E solo l’11% ha avuto incubi legati alla salute e al benessere fisico.
Dai sogni dei manager italiani scompaiono le casseforti, gli aerei privati, gli elicotteri e le limousine, le scalate alla borsa, tutte cose sostituite da spiagge ai confini del mondo. Ma c'è anche una frangia di estremisti che almeno una volta negli ultimi sei mesi ha sognato di ritrovarsi in mezzo al deserto (36%) o di ''nascondersi'' nel cuore di una foresta (23%).