Dal sondaggio, che ha per campione prevalentemente uomini (80,9%), single (85,1%), con un’età media di 29 anni e proveniente perlopiù dal Nord Italia (73,6%), emerge che la specializzazione internazionale è stata fondamentale soprattutto per dare maggiore sostanza al proprio curriculum (43%) e per la mancanza di strutture formative competitive sul territorio nazionale (24%).
La permanenza media all’estero è stata di 5 anni, che può significare che in molti casi l’uscita dall’Italia è avvenuta durante i primi anni del percorso universitario. E’ anche per questo che il 51% si sente “cittadino del mondo” e, professionalmente, mira soprattutto ad acquisire sicurezza economica (30%). Eppure, il 73,6% è interessato a tornare in Italia, a patto che vengano garantite condizioni meritocratiche (33%), ci siano opportunità di carriera ben definite (28%) e che questo sia accompagnato da incentivi fiscali per il rientro (22%).
Per quest’ultimo punto la cosa è risolta dal 2010 quando è stata approvata la legge 238 sul controesodo o sul rientro dei cervelli, prima firmataria Alessia Mosca (Pd). La legge prevede incentivi – tassabili dal 20% al 30% dei «redditi di lavoro dipendente, d’impresa e di lavoro autonomo» per un periodo di cinque anni dal 2011 al 2015 – riservati ai cittadini Ue che abbiano «maturato esperienze culturali e professionali all’estero» e che scelgano «di tornare nel nostro Paese». L’agevolazione è applicabile dal 28 gennaio 2011 e vale anche per i Co.co.co. E nel 2011 sono stati 3.838 i connazionali che hanno deciso di approfittare degli incentivi per rientrare.
Sulle altre due condizioni, invece, dobbiamo iniziare a lavorare seriamente, anche perché non accenna a rallentare la nuova emigrazione italiana, considerato che nel 2013 secondo l’Aire (l’uffici del ministero degli Interni che registra i trasferimenti dei cittadini in altre nazioni) i flussi in uscita sono cresciuti del 19%, dopo il +30% dell’anno precedente. Si è ormai a quota quasi 100mila. E la fascia di età più numerosa (71%) continua ad essere quella fra i 20 e i 40 anni.
Riportiamoli a casa.