Pubblico batte privato. Almeno per il numero di dirigenti donne. Le donne dirigenti del settore pubblico, infatti, sono il 40% mentre nel privato sono solo il 13,3%. Questo nonostante nel privato siano aumentate del 15,8%, a fronte della percentuale di uomini in calo del 5%. I dati sono di Cida (Manager e Alte Professionalità per l’Italia). Ma qual è la ragione dell’alta presenza di donne nel pubblico?
Nel pubblico, su un totale di 170.590 dirigenti, 68.156 sono donne (40%) e 102.434 sono uomini (60%). Secondo Cida, la situazione è facilmente spiegabile: a queste posizioni apicali si accede tramite concorso, modalità che permette alle donne di correre alla pari. Non una sorpresa considerato che in ogni ambito in cui la selezione avviene per concorso la percentuale di donne è superiore a quella dove le scelte vengono fatte a discrezione “umana”. Si pensi solo al concorso per la magistratura o per l’avvocatura.
Una buona notizia arriva dalle nuove generazioni. Tra i dirigenti infatti, nelle fasce d’età più giovani, le donne hanno un peso vicino o superiore al 25% (25-29enni 23,6%; 30-34enni 26,9%). Ma la vera sorpresa, sintomo di cambiamento, è che, nel top management c’è una fascia di età in cui le donne hanno superato gli uomini: per gli under 34, le manager sono il 5,15% contro il 2,05% dei colleghi. Più del doppio!