E’ tempo di prime volte. La prima volta di un’italiana alla Nato. La prima volta di una francese nel senior committee di Deutsche Bank. La prima volta di una donna fra i vincitori del premio Ratzinger. La prima donna svedese a capo della chiesa luterana. La prima donna presidente dell’associazione culturale Arci. Solo nell’ultima settimana abbiamo letto diverse di queste notizie. Il vero cambiamento, però, arriverà quando una donna, in qualunque campo, non farà più notizia. Quando si dirà solo “il miglior diplomatico italiano siede alla Nato” oppure “la migliore esperta di ermeneutica ha vinto il premio Ratzinger”. Strada ancora lunga, temo. Intanto allora godiamoci queste prime volte. E che si scordino in fretta, seguite da una seconda e dai una terza nel giro di breve.
Intanto auguriamo buon lavoro a Sylvie Matherat, 52 anni, che dal primo agosto siederà nel Global Head of Government & Regulatory Affairs, l’organo di consultazione del top management. Matherat arriva a Francoforte dalla Banque de France, la banca central francese. Insieme a lei arriverà anche un italiano Fabrizio Campelli, 41, capo delle strategie del gruppo. Naturalmente buon lavoro anche a Campelli, ma temiamo che per la manager francese sarà comunque un po’ più dura nonostante il curriculum!