Abbiamo perso una generazione. Continuiamo a sentircelo ripetere. Magari qualcosa si potrebbe ancora fare per non dare per persi quelli nati negli anni ’80. E certo e’ un dovere morale fare qualcosa per chi viene dopo e che e’ gia’ pronto a debuttare el mondo del lavoro, in alcuni casi gia’ da anni. I nuovi dati sulla disoccupazione di oggi sono, pero’, schiaccianti: siamo ai massimi dal ’77. Nel primo trimestre di quest’anno siamo arrivati al 13,4%, con 3,5 milioni di persone senza lavoro. Fra i giovani il tasso di disoccupazione e’ al 46%, al Sud arriva addirittura al 61%. In un contesto europeo di rallentamento della disoccupazione. Siamo insomma fra gli ultimi della classe.

Nello spaccato per genere, l. Disoccupazione maschile e’ salita dall’11,9% al 12,9%. Per le donne il tasso ha raggiunto il 14 ,5% dal precedente 13,9%. Se poi una donna e’ giovane e abita nel Sud Italia le chance di lavorare sono davvero infinitesimali. Una situazione che non si cambia con iniezioni di ottimismo. Una situazione non accettabile se non vogliamo tarpare le ali alle ambizioni dei nostri figli. E non vogliamo preparare loro un futuro da “nuova generazione persa”.