Alessia Mosca, Alessandra Moretti, Simona Bonafé, Pina Picierno e Caterina Chinnici. Queste le cinque capolista scelte dal Pd per le prossime elezioni europee. Cinque donne, per dare un segnale preciso. A completare il quadro è stato precisato che il 40% dei candidati sarà donna. La decisione è stata presa dalla direzione del partito su richiesta del segretario Matteo Renzi: “Sarebbe un segno molto bello se il Pd ponesse alla guida delle liste nelle cinque circoscrizioni cinque candidature femminili, non come bandierine ma cinque persone che per la loro esperienza, il loro lavoro personale, possano dare un contributo alle donne. Questa è la proposta che vi chiedo di votare: nel nord-ovest Alessia Mosca, per i nord-est Alessandra Moretti, per il centro Simona Bonafè, Pina Picierno per il Sud e la Chinnici per le isole. Cinque donne che credo possano essere i punti di riferimento della scommessa del Pd”. Il segretario ha anche precisato: “Non cerchiamo candidature di bandiera, ma qualcuno che vada a Bruxelles e lavori in modo determinato e forte”.Per inciso: alle europee valgono le preferenze prese da ciascun candidato, i capolista o le capolista non prendono le preferenze date solo al simbolo del partito. E’, quindi, necessario scrivere nome e cognome del candidato/a.
E la storia di alcune delle candidate parla di per sé. Come nel caso di Alessia Mosca, alla seconda legislatura come parlamentare. Nella prima è stata prima firmataria della proposta di legge per il rientro dei cervelli in Italia, poi approvata: legge 238/10 o legge Controesodo. Così come è stata promotrice, con Lella Golfo del Pdl, della proposta di legge sull’introduzione delle quote di genere nella composizione degli organi societari delle società quotate e delle partecipate pubbliche: legge 120/2011 o legge Golfo-Mosca. Due leggi all’attivo e una proposta di legge sullo smart-working presentata in questa seconda legislatura. Un biglietto da visita importante considerata l’esiguità di leggi di iniziativa parlamentare approvate negli ultimi anni. Senza contare che Alessia Mosca ha fatto la propria formazione politica proprio in Europa. Difficilmente sarà solo una bandierina, come le altre quattro capoliste.