"A un certo punto della mia vita ho concluso che la mia forza era quella di essere una donna". Anna Maria Tarantola cita la cantante francese Juliette Greco al termine del suo discorso di apertura della due giorni organizzata dalla Rai in occasione della settimana della festa della donna: "Donna e'…". Il suo intervento non poteva non richiamare la sua formazione in Banca d'Italia, con accenti particolari sugli aspetti economici delle questioni di genere: "In Italia, nonostante gli indubbi progressi, significativi sono i divari da superare: il tasso di occupazione femminile e' nettamente inferiore a quello maschile, sopratutto nel Mezzogiorno, e lontano dall'obiettivo di Lisbona; le donne sono sovrarappresentate nelle posizioni lavorative meno remunerate e con minore contenuto professionale".
La presidente della Rai ha sottolineato come il glass ceiling non e' stato ancora infranto, nonostante si convenga che una maggiore diversity ai vertici delle imprese ne migliori i risultati economici e le loro strategie di lungo periodo. Tarantola da' poi degli indirizzi di azione per cambiare lo stato delle cose. In primo luogo per il riequilibrio e' diffondere informazioni con rinnovato e fattivo spirito di collaborazione, per alimentare la consapevolezza che le donne sono una risorsa preziosa per il Paese. E' poi necessario, continua, aiutare soprattutto le giovani donne a credere in se stesse, a investire nelle proprie capacita' e a sviluppare le proprie potenzialita', senza replicare i modelli di comportamento maschile. "E' dall'insieme delle diversita' che si crea efficienza, non dall'omologazione, ne' dalla prevaricazione di un modello sull'altro". Tarantola, infine, ritiene importante promuovere l'adozione di un complessivo e artiolato piano di azione a livello nazionale che veda coinvolti politica, istituzioni, famiglie, scuola e media. Un programma evolutivo e condiviso, volto all'affermazione di un'equita' reale. Il ruolo fondamentale in questo sara' giocato dalla scuola. "Sarebbe bello che le scuole presentino figure femminili che hanno fatto la storia". Certo la presidente della Rai e' consapevole anche del ruolo fondamentale giocato dalla Rai, che ha la responabilita' di proporre modelli, messaggi, opinioni e visioni che possano "contaminare" positivamente l'immaginario collettivo. "La Rai puo' contribuire al progresso culturale del Paese e all'affermazione dell'equilibrio di genere". E in questa direzione si sta muovendo a tutti i livelli, dalle fiction agli esperti intervistati, dal corpo giornalistico al management. "Non si tratta di insegnare, ma di informare e rappresentare correttamente, proponendo modelli che aiutino la conoscenza e la crescita socio-culturale e favoriscano un ulteriore progresso sul percorso di bilanciamento della rappresentanza delle donne in ogni ambito sociale".
Prima dell'inizio dei lavori, il saluto del presidente del Senato, Pietro Grasso che ha voluto ricordare come nella storia italiana il cammino verso la parita' non sia stato sempre lineare e ha ricordato personaggi femminili che non compaiono sui libri di scuola. Si e' poi augurato una calendarizzazione a breve in Senato della legge sulla parita' di genere per le prossime elezioni europee e sul ruolo dei media: "Andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi che bloccano l'immaginario del nostro sistema mediatico e quindi del nostro immaginario".