A un certo punto la pubblicità inizia a parlarci in modo diverso e spesso avviene prima ancora che la società sia cosciente del cambiamento che gli spot stanno riflettendo. Le quote di genere in diversi Paesi, le discussioni sul gender pay gap, le nomine di donne in posizioni apicali: sono aspetti diversi di uno stesso movimento che unisce nazioni diverse per cultura e per modello economico. Eppure un dato comune c'è e la pubblicità lo sta catturando prima ancora che la società lo abbia digerito. Così nascono le campagne di Pantene nelle Filippine (#ShineStrong) o di CoverGirls (#Girlscan).

 

La prima ha ampiamente fatto parlare di sè per la rappresentazione degli stereotipi a confronto. Un attacco frontale al pensiero comune per dire alle donne "Be strong and shine", aldilà degli stereotipi. Come a sdoganare il diritto alle ambizioni, ai comportamenti decisi, alle rivendicazioni.

  

Nella campagna #GirlsCan di CoverGirl testimonial famose dicono alle ragazze potete farlo: potete essere spiritoso, potete giocare a hockey, potete essere rock, potete condurre uno show, potete essere le titolari di un vostro business. La conduttrice Ellen DeGeneres, l’attrice e cantante rap Queen Latifah, la modella e attrice Sofia Vergara, le cantanti Katy Perry, P!nk e Becky G, la cantautrice e ballerina Janelle Monae e la giocatrice di hockey Natalie Wiebe: tutte per un messaggio "Non rinunciare ai tuoi sogni per gli stereotipi sociali"

 

E sulle tv svizzere mi aveva colpito qualche tempo fa la pubblicità Migros che usava la canzone di Gloria Gaynor "I am what I am", altra canzone che dava la carica alle donne per essere ciò che sono:

 

E in Italia quando la pubblicità si accorgerà del cambiamento e smetterà di raccontarci di mamme che mettono a posto casa dopo che il figlio ha visto la partita con gli amici facendo un caos o che come cenerentola cercano il prodotto giusto per poter far brillare la cucina prima di uscire? Vi ho ricordato qualche marca???