Da stagista ad amministratore delegato in sedici anni. Non è il record della terra delle opportunità, ma quello di Edigold Monday, la prima donna ad essere nominata amministratore delegato di un’istituzione finanziaria in Uganda. La Monday ha cominciato nel 1994 come stagista sportellista presso una filiale della Centenary Bank. Da lì a fatto tutta la carriera da filiale: archivista, contabile e capo contabile. Nel 2002 ha ottenuto il riconoscimento di miglior esperto nazionale in pianificazione strategica e controllo di gestione e da pochi giorni guida la filiale ugandese della Bank of Africa. Nel comitato esecutivo è poi in buona compagnia: tre su undici membri sono donne.
In Italia ci si chiede quando avremo un Profumo o un Passera donna. Tempi lunghi, pare. Giusto prima della pausa natalizia (e in concomitanza con il voto di fiducia al governo) la Camera ha approvato, in via legislativa, la proposta di legge Golfo-Mosca per l’introduzione di quote di genere nella composizione dei consigli di amministrazione delle società quotate e partecipate pubbliche. Ora la palla passa al Senato, ma le polemiche sono appena cominciate. Una strada lunga, quindi, per portare la presenza femminile nei cda ad un terzo. Figuriamoci per vedere una donna alla guida di un’istituzione finanziaria di primo piano.
Certo in Europa non siamo gli unici. In Francia la proposta di legge sulle quote di genere è stata approvata dall’Assemblea nazionale e ora è impantanata al Senato. Ma lì qualcosa si muove, perché la moral suasion sta facendo il suo lavoro. Tanto che ieri L’Oreal ha annunciato l’ingresso di due donne nel comitato esecutivo, portando il totale a tre su quattordici. Da noi l’ultimo rinnovo dei board nel maggio 2010 non ha portato sostanziali cambiamenti. Vedremo la prossima tornata.
Resta il fatto che l’Uganda nel Global Gander Gap Report del World Economic Forum era al 33esimo posto nel 2010, contro il 74esimo dell’Italia.