“Sei protestato o ai qualche problema con le banche?”. “Sei pensionato e non sai come aiutare tuo figlio?”. Niente paura, strillavano gli spot di molte finanziarie in tv, una soluzione c’è. Di solito si trattava della cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Un modo per assicurarsi a monte il pagamento delle rate. Il pensionato riceve la pensione già decurtata dell’ammontare della rata e se non riusce ad arrivare a fine mese, può sempre chiedere un altro prestito.
Le martellanti pubblicità non hanno però avuto gli effetti sperati (dalle società che le hanno commissionate), nonostante la crisi abbia messo a dura prova non solo i pensionati. Nel primo trimestre del 2009 il mercato del credito al consumo in Italia ha registrato un decisivo crollo: per anni le famiglie italiane hanno continuato ad indebitarsi, fino al primo dato negativo di quest’anno, -10,7% (dati Assofin).In compenso, però stanno crescendo le reti di social lending, cioè di prestiti tra privati che saltano gli intermediari e quindi convengono a tutti.
D’altra parte ne fatti molte banche hanno chiuso i rubinetti del credito alle famiglie e le finanziarie offrono tassi davvero elevati. D’altro canto per chi ha della liquidità questo non è ancora il momento di investire e la sfiducia nel sistema finanziario fa preferire prestare i soldi al vicino di casa. Sempre meglio che tenerli sotto il materasso, almeno si guadagna qualcosa con gli interessi.
Sulla versione italiana del britannico Zopa.it per esempio si apprende che il tasso medio ricevuto da chi ha prestato soldi negli ultimi 12 mesi è del 7,9%, mentre il tasso dei prestiti attuale fino a 5mila euro per 24 mesi è del 5,6%. Sempre il sito ci informa che ad oggi sono stati erogati prestiti per 7,156 milioni. Non tutto è gratis, naturalmente: in cambio della gestione della piattaforma tecnologica e delle transazioni, dell'attivitá di recupero crediti e del marketing, funzionale a far crescere la comunitá, gli operatori prendono una commissione che viene richiesta sia ai prestatori (l'1% nel caso di Zopa), sia ai richiedenti (da 0,5% a 2,5% in base alla categoria di rischio). Ma Banca d'Italia vuole vederci chiaro e ha deciso di cancellare la società dall'elenco degli intermediari. Le nuove attività sono quindi sospese, mentre rimane attiva la gestione dei prestiti già erogati.
Il maggior competitor del sito britannico di Zoap è Boober.it di origine olandese (oltre 700mila euro finanziati), la cui attività è regolamentata da Banca d'Italia e dal ministero dell'Economia e delle Finanze. In questo caso nella home page del sito si trova la lista delle ultime operazioni. C’è Berto1999 che ha chiesto e trovato 6mila euro per l’acquisto dell’auto, Antonacci che ne ha avuti 4mila per spese dentistiche, Cipollina1111 deve pagare rate per 10mila euro chiesti per ristrutturazione.
Sarebbero già oltre 40mila gli italiani che sono ricorsi alla rete per risolvere i propri problemi economici. L’ideatore del microcredito, Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace 2006 aveva lanciato l’iniziativa per i paesi in via di sviluppo, ma a quanto pare il microcredito va per la maggiore anche a noi. Sempre di più. Fino all'intervento delle authority.