Come vive l’uomo più ricco del mondo? In Italia ci crederebbero in pochi, ma pare che viva nella casa acquistata 50 anni fa con uno stipendio annuo di 100mila dollari, senza barche, case in località da vip e senza frequentare il jet set. Warren Buffett aveva un sogno: diventare l’uomo più ricco del mondo. A che scopo? Lasciare tutto alla moglie che avrebbe gestito la ricchezza per investire in beneficenza. La moglie l’ha lasciato prima del tempo e allora lui ha affidato tutto alla fondazione di Bill Gates e della moglie. Ai tre figli solo 1,5 miliardi ciascuno dei suoi 58 miliardi di dollari. Ma con la clausola che siano usati per filantropia. Di sé usa dire: “expensive clothes look cheap on me”. E con questa battuta chiude il discorso sull’argomento.
Ma com’è passare una giornata con lui? Me lo ha raccontato Angelo Moratti, che da qualche anno ha modo di frequentarlo non solo per parlare di finanza.
“Negli ultimi anni mi capita spesso di andare a Omaha. Lo scorso marzo avevo un appuntamento di mattina con Warren Buffett e così sono andato nella sede di Berkshire Hattaway. Con mia grande sorpresa, ho trovato Warren che mi aspettava in macchina sotto al suo ufficio. Ci siamo salutati e lui mi ha chiesto se ero disponibile ad accompagnarlo ad un’intervista con la giornalista di CNBC Becky Quick. Gli ho detto che l’avrei fatto con piacere, così siamo saliti sulla sua nuova Cadillac, che aveva sostituito la vecchia Cadillac con cui si era recato per decenni al lavoro ogni giorno, sempre rigorosamente senza autista e talvolta sorseggiando Cherry Coke come confermavano alcune lattine semivuote lasciate in auto. Parlando del nuovo acquisto mi ha raccontato di aver ordinato la nuova Cadillac chiamando personalmente Richard Wagoner, numero uno di General Motors, per spuntare un prezzo migliore.
Al termine della trasmissione televisiva, durante la quale Buffett ha risposto in diretta anche alle domande degli ascoltatori, ci siamo diretti , sempre lui ed io a bordo della Cadillac, verso il ristorante per il lunch. Durante il tragitto siamo passati davanti alla casa di Warren, acquistata nel 1958 per 31.500 dollari e dove Buffett ha sempre vissuto. Una tipica casa della middle class americana. Buffett dice spesso che è talmente concentrato sul lavoro da non ricordare neanche il colore delle tende di casa sua!
Per pranzo siamo andati da Gorat’s, una steakhouse locale molto conosciuta, dove Buffett porta quasi tutti gli ospiti che vengono a trovarlo dall’estero, dai CEO di grandi aziende, ai politici, alle star del cinema, fino agli studenti MBA che visitano i suoi uffici di Omaha ogni anno. Quando invece non ha ospiti mangia velocemente un sandwich in ufficio, mentre continua a sfogliare Annual Reports di aziende che vede come potenziali investimenti. Durante il lunch si è anche parlato dell’organizzazione del suo prossimo viaggio in Europa (che si è tenuto nel mese di maggio, con tappe a Milano, Madrid, Losanna e Francoforte) e delle elezioni americane. Buffett ha avuto grandissime parole di elogio per Obama, è stato un suo sostenitore della prima ora. Quando siamo tornati nel suo ufficio mi ha salutato con una battuta: “Sono sempre io quello che lavora di più in Berkshire”. E non c’è da dubitarne considerato che controlla oltre 76 società non quotate dal suo quartier generale di Omaha, con meno di 20 collaboratori”.