Se pensate di rientrare in Italia dopo un’esperienza, magari di anni, all’estero è il caso che consideriate gli ultimi dati sui salari prima di preparare il trasloco. Pare che le buste paga italiane siano in media quasi il 20% più leggere di quelle dei Paesi dell’Ocse. Non solo seguiamo a debita distanza Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania. Veniamo anche dopo Spagna, Portogallo e Grecia.
Se poi siete donne, pensateci due volte. Ai già bassi stipendi della media italiana dovete sottrarre anche l’handicap “sesso debole”. Vale a dire che in Italia in media le donne guadagnano a parità di laurea il 22% in meno dei colleghi uomini. E non solo quando non fanno carriera. Seppure raggiungono posti di responsabilità, la busta paga resta più leggera di quella dei colleghi maschi di pari grado.
Non voglio addentrarmi poi sui dati occupazionali: la situazione resta sempre la stessa nonostante il 2007 abbia registrato da questo punto di vista i dati migliori degli ultimi 25 anni. La disoccupazione è soprattutto meridionale e femminile.
Voi che potete contare su uno stipendio da primi della classifica Ocse, perché non ci raccontate a quanto ammontano i salari all’estero giusto per farci morire d’invidia? E la discriminazione verso le donne esiste anche altrove?