La tecnologia e l’innovazione devono entrare nelle scuole. E’ innegabile se il paese vuole competere a livello globale. La domanda è: come la tecnologia cambierà la nostra vita? Anzi meglio: come vogliamo noi che la tecnologia cambi la nostra vita? Da qui era partita la mia riflessione su registro elettronico e gruppi whatsapp dei genitori. Riflessioni che sono comuni a molti a giudicare dalla partecipazione e dai commenti che il post ha ricevuto. Le reazioni si possono dividere in due: chi ritiene che l’innovazione sia ineluttabile e bisogna seguire la scia e chi invece pone dei limiti all’utilizzo di certi strumenti. Perché di strumenti si sta parlando e in quanto tali sono nelle nostre mani e sta a noi decidere che farne.
Un discorso a parte, naturalmente, va dedicato a quanti hanno bambini con disturbi specifici di apprendimento (Dsa). In questo caso l’uso di ogni strumento è sacrosanto per garantire ai propri figli il miglior servizio scolastico possibile. Il fatto è, però, che non sono solo i genitori di questi bambini a tessere una tela di protezione per i figli. Abbiamo la tentazione un po’ tutti di farlo. E a volte esageriamo.
In molti mi hanno spedito esempi di messaggi spediti in chat fra genitori. Allora mi è venuto in mente un esperimento: scriviamo qui di seguito i messaggi ricevuti che riteniamo più assurdi e potenzialmente nocivi per i nostri figli. Non a scopo delatorio (naturalmente tacendo il mittente), ma perché forse servono da specchio a tutti noi. Forse noi che deploriamo un certo tipo di messaggio, magari siamo gli autori di un altro messaggio altrettanto “tossico”. E allora specchiamoci in quello che siamo con un po’ di senso autocritico (e autoironico). Scrivetemi il vostro messaggio incubo!