Trentadue miliardi di dollari in beneficenza. La filosofia del “giving back” dei magnati americani come Bill Gates e Warren Buffett ha contagiato il miliardario principe saudita Alwaleed bin Talal. Ha, infatti, annunciato che donerà la sua intera fortuna, 32 miliardi di dollari appunto, in beneficenza.
Alwaleed, 60 anni, uno degli uomini più ricchi del mondo (il 34esimo della lista di Forbes), ha dichiarato essersi ispirato alla Gates Foundation, nata da Bill e Melinda Gates nel 1997. Il suo enorme patrimonio servirà tra le altre cose a “favorire l’incontro e la comprensione tra le diverse culture, alla crescita delle donne, e creare un mondo più tollerante” ha spiegato il principe.
Il denaro andrà direttamente alla sua organizzazione di beneficenza, Alwaleed Philanthropies, a cui ha già donato 3,5 miliardi di dollari. Il resto lo donerà nell’arco di diversi anni. Il principe, che non detiene una posizione ufficiale nel governo saudita, è il presidente della società di investimento Kingdom Holding Company, che possiede partecipazioni negli hotel Four Seasons, Fairmont e Raffles, così come il News Corp, Citigroup, Twitter e Apple. E’ anche il primo azionista per diritti di voto di 21thCenturyFox.
Il principe non è nuovo a certi gesti. Dopo gli attacchi dell’11 settembre stacco un assegno da 10 milioni per l’allora sindaco di New York Rudy Giuliani. Nel 2002 ha donato 18,5 milioni di sterline a favore di famiglie palestinesi a seguito di operazioni israeliane a West Bank e Jenin. Nel 2004 ha donato 17 milioni di dollari per il disastro dello tsunami in India, mentre nel 2008 16 milioni di sterline sono state devolute all’Università di Edinburgo per un centro di studi islamici.
Perché qui parlo di lui? Perché pare sia anche fra coloro che sostengono l’emancipazione femminile nel mondo saudita. Dalle azioni più piccole a quelle più di sistema. Ha finanziato, ad esempio, il training di Hanadi Zakaria al-Hindi per farla diventare la prima pilota di un aereo commerciale. Il suo intervento si fa sentire anche a livello politico: alle elezioni in Arabia Saudita del 2012 non partecipò alcuna candidata. L’attivista politica Fowziyah Al-Hani organizzò così un programma di sensibilizzazione per le donne in collaborazione con la fondazione del principe Alwaleed. Risultato? Ad agosto saranno 80 le candidare alle elezione per i consigli cittadini della regione dell’Est del Paese.