Quest’anno a Natale la famiglia si è allargata. A festeggiare con noi (via Skype) c’erano anche 20 bambini di un orfanotrofio nepalese. In un paesino, di quelli che assomigliano ai nostri del Sud Italia deglia anni ’50, c’è un ostello che ospita 20 bambini senza genitori e tutto per iniziativa di una onlus italiana, Human Traction. Nel suo giro intorno al mondo il viaggio di mia sorella Marzia ha incrociato quello della fondatrice dell’associazione. Hanno deciso di fare un pezzo di sttrada insieme e mia sorella, architetto, dedicherà un paio di mesi al progetto occupandosi della ristrutturazione dei servizi igienici e non solo. I bambini, però, avevano bisogno anche di altro e dall’Italia alcuni progetti mirati hanno regalato loro un Natale diverso. I bambini di una seconda elementare hanno raccolto due euro a testa per comprare loro berretti di lava contro il freddo, altri hanno donato per asciugamani e saponette, altri ancora per materassi e coperte. Non si può cambiare il mondo, forse, ma a volte ci vuole così poco per renderlo un po’ migliore.
L’associazione ha altri progetti da portare avanti, anche dopo Natale. A questo indirizzo trovate tutte le informazioni: human traction