Ai tempi di Enrico Cuccia esisteva solo l’abito blu. Già vestire in grigio era uno strappo al codice interno non scritto. Altri colori non era proprio concepiti. Un po’ come la presenza femminile. Nei corridoi anche i commessi erano uomini, nei tempi in cui le donne indossavano ancora i grembiuli se lavoravano in banca. A pensarci ora sembra di parlare di secoli fa. E, invece, Cuccia è morto nel 2000. In questi 14 anni l’istituto di Piazzetta Cuccia ha cambiato volto (e non solo) e con la prossima assemblea di ottobre, per l’approvazione del bilancio, non mancherà un nuovo scarto rispetto alla tradizione. Questa volta nel consiglio di amministrazione.
Il nuovo board di Mediobanca passerà da 20 a 18 membri e per la prima volta potrebbe vedere una donna alla vice-presidenza. Non solo. Su 18 membri almeno quattro dovranno essere donne, in base alla legge Golfo-Mosca che impone una quota di un quinto al primo rinnovo di cda. In questo caso non un grande cambiamento rispetto all’attuale situazione. Su 20 membri siedono nel board di Piazzetta Cuccia già tre donne: Vanessa Laberenne (componente anche del comitato esecutivo), Anne Marie Idrac e Elisabetta Magistretti.
Proprio quest’ultima, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere designata da Unicredit (primo socio della banca con l’8,7%) ad affiancare l’altro vice presidente indicato da Vincent Bollorè (secondo azionista con il 7,5%) con il gradimento degli altri soci italiani. In questo secondo caso sembra proprio che si vada alla conferma di Marco Tronchetti Provera.
Il consiglio di amministrazione di Mediobanca sarà rinnovato con l’assemblea del 28 ottobre, ma già il 29 settembre si riunirà l’assemblea del patto di sindacato per mettere a punto la lista definitiva per il rinnovo del cda.
Cinque posti in consiglio sono riservati a manager della banca, con le conferme del presidente Renato Pagliaro, dell’ad Alberto Nagel e del direttore generale Francesco Saverio Vinci. Ci potrebbe essere qualche novità per gli altri due posti oggi occupati da Massimo Di Carlo e da Maurizio Cereda con l’ingresso di Alexandra Young, responsabile delle risorse umane.
L’investitore bretone, poi, dovrebbe indicare, come ora, due donne e un uomo: probabile la conferma degli attuali Tarak Ben Ammar, Vanessa Laberenne e Anne-Marie Idrac.
Chi, invece, certamente lascerà il board sarà Bruno Ermolli per raggiunti limiti d’età e potrebbero lasciare anche Roberto Bertazzoni e Alberto Pecci, entrambi vicini al tetto massimo dei 75 anni. Un rappresentante, inoltre, sarà designato da Fininvest ma difficilmente si tratterà di un componente della famiglia Berlusconi dopo le ultime dimissioni di Piersilvio Berlusconi. Dei consiglieri rimasti è stata sondata la disponibilità proprio di Elisabetta Magistretti, mentre non si hanno indicazioni su Carlo Pesenti, Eric Strutz e Gilberto Benetton.
Comunque i tempi dei completi “solo” blu, sembra davvero archiviato. Anche nella banca alle spalle della scala, tempio della finanza italiana per oltre 50 anni.