La maggior parte dei blogger è composta da donne, scrive per piacere e per aprirsi opportunità professionali, vede in modo positivo la collaborazione con le aziende e riesce a guadagnare dall’attività di autore sul web. Un identikit che un po’ mi ha sorpreso. Avevo l’impressione che i blog fossero un po’ un terreno maschile. Per curiosità sono andata a vedere gli autori dei nostri blog: nella sezione Agorà su 64 blog solo 14 sono scritti da donne (21,8%); stesso numero (14) nella sezione Nova24 dove, però, i blog sono 84 (quindi le donne sono il 16,6). Forse siamo una realtà particolare, ma più in generale anche su Twitter mi capita sempre più spesso di incontrare blogger maschi che non femmine. E in percentuale seguo il 70% di donne e solo il 30% di uomini (più o meno).
Eppure in Europa il 67% dei blogger è donna. Il record va alla Finlandia, con una percentuale dell’89,8%. In Italia siamo un po’ sotto la media, ma comunque la componente femminile è predominante con il 60,5%. L’identikit a cui mi riferisco è stato disegnato da Imageware nella seconda edizione dell’Osservatorio Blog 2014, che ci dice anche che l’età media dei blogger in Europa è di 38 anni. I più adulti risiedono in Germania, dove l’età media è di 40 anni, segue la Gran Bretagna con 36 anni, mentre i più giovani vivono in Repubblica Ceca e Finlandia; entrambi i Paesi registrano un’età media di 31 anni. Giovane anche l’Italia dove il 48% dei blogger è compreso tra i 25 e i 35 anni. E Oltreoceano? Il 92% è donna sui 35 anni, che tratta temi legati alla famiglia (25,6%) e all’ambito food and beverage (11,2%).
Ma di cosa preferiscono parlare i blogger? I temi più trattati nella blogosfera europea sono legati alla moda e abbigliamento (15,3%), alla bellezza (12%), al cibo (12,8%) e ai viaggi (12,6%). In Italia vincono i temi legati al mondo fashion, la percentuale dei blog che trattano questi argomenti arriva infatti al 32,9%. Seguono i blog di viaggi, che registrano il 21%.
Dove prendono ispirazione? La maggior parte dei blogger attinge il più delle volte a Internet e alle proprie esperienze personali. Quasi un blogger su tre (26,8%) però afferma di utilizzare materiale come comunicati stampa o sample di prodotti arrivati da agenzie di comunicazione e uffici stampa. E qui si apre un mondo: in tutta Europa, il 67,9% dei blogger è stato contattato almeno una volta a fini di attività marketing o pr. In Italia la percentuale sale all’81,9% e un blogger su tre afferma di venir contattato su base giornaliera. Il 42,5% dei blogger viene contattato attraverso l’invio di inviti a eventi o materiale aziendale.
Ma perché si scrive un blog? Innanzitutto per piacere e per raccontare le proprie esperienze, senza nascondere però di vedere o sperare in sviluppi professionali. Questo sembra realizzarsi, nel momento in cui quasi la metà (46%) dei blogger dichiara di guadagnare attraverso il proprio blog. Le fonti di guadagno sono rappresentate nella maggior parte dalla pubblicità o da forme di compensazione come la partecipazione a eventi o la ricezione di prodotti. Una moda ben più sviluppata negli States, dove il 76,5% dichiara, infatti, di avere come scopo fare soldi, obiettivo che si realizza per il 90,7% del campione. Per quanto riguarda il rapporto con le aziende, il 97% dei blogger statunitensi dichiara di essere stato contattato a scopi di marketing e pubblicità e addirittura il 75% su base giornaliera. Il 98% del campione Usa ha ricevuto dei prodotti in omaggio e il metodo sembra funzionare, l’80% ritiene infatti che la relazione con le aziende sia positiva e desidera un coinvolgimento maggiore.
In fin dei conti allora rientro poco nella media: a parte essere donna, sono più vecchia, non mi occupo di un tema in voga, raramente vengo contattata da aziende (se non perché hanno programmi interni di empowering femminile che vogliono presentarmi) e di certo non ci guadagno perché è un extra rispetto al mio lavoro e non è retribuito. Scrivo per piacere, quello sì, e per dare visibilità a argomenti che faticano a guadagnare spazi. Quanto è bello stare fuori dal coro!