“Cara Lego, sono una bambina di 10 anni appassionata di Lego. Perché nei vostri giochi le femmine stanno a casa, fanno shopping o curano i bambini mentre i maschi hanno avventure, hanno un lavoro e salvano le persone?”. Già, perché cara Lego? O anche qualunque altra casa di giochi e giocattoli al mondo (salvo alcune rarissime eccezioni). La richiesta ora arriva dai bambini, anzi dalle bambine che non si vedono più raffigurate nei giochi che trovano sul mercato. Anche perché non si può vendere loro il mito di Brave o di Rapunzel e poi pretendere che giochino alle brave casalinghe (con passastracci, ferri da stiro e bambolotti piangenti). Così Lego ha deciso di rispondere con un’azione concreta. Produrrà un nuovo set di personaggi per la serie “Research Institute”: un astronomo, un chimico e un palentologo. Anzi no: una astronoma, una chimica e una palentologa. Non foss’altro perché la proposta, inviata ad un contest per nuove idee, ha registrato oltre 10mila supporter tra Twitter e Facebook.
La nuova linea, proposta nel maggio 2012 e in via di lancio in agosto, è stata ideata dalla geochimica Ellen Kooijman sul suo blog. “Research institute” ha battuto altre idee, anche mediaticamente più forti e con maggior marketing appeal, come Sherlock, Japanese Old Style Architecture, Legend of Zelda: Iron Knuckle Encounter, Macross VF-1 Valkyrie, Adventure Time e BTTF – UCS DeLorean Time Machine. Forse l’attenzione alla parità di genere e alla lotta agli stereotipi non è più così secondaria, se anche un’azienda globale come Lego le presta attenzione!
E voi che lego avreste voluto da piccoli che non avete avuto?