“Quando una cosa è giusta è giusta. Accogliamo il suggerimento che ci è arrivato da più parti – si legge in una nota dell’Osservatorio Permanente Giovani – Editori – e abbiamo già avviato i contatti con alcune organizzazioni del mondo femminile una riflessione (e rilancio) comune per arricchire il percorso di Young Factor”. L’Osservatorio permanente giovani-editori, presieduto da Andrea Ceccherini, avvia così un tavolo di lavoro con le organizzazioni al femminile per fare una riflessione sui convegni tutti al maschile. Tutto è nato da un’osservazione di Lilli Gruber, che ha Ottoemezzo ha sottolineato come nella giornata di lavoro “Young Factor, un dialogo tra giovani economia e finanza” non fosse presente alcuna speaker donna.
Su Twitter si è infiammata la protesta e nel giro di 24 ore è stata preparata una lettera alla ministra per L’Istruzione Stefania Giannini, firmata da 32 associazioni, per chiedere un intervento: “Il Convegno “Young Factor”, così come strutturato ora, restituisce un’immagine anacronistica del Sistema Paese. Ci auguriamo che con il Suo autorevole intervento, sia possibile renderlo un Convegno più inclusivo e moderno, in cui la diversity e la parità di genere diventino essi stessi modelli di riferimento e di comportamento per le giovani e i giovani liceali a cui è rivolto”.
Pronta la risposta dell’Osservatorio, che si è detto disponibile ad avviare un tavolo di lavoro perché possano emergere anche role model femminili in finanza e in economia d presentare alle nuove generazioni. Non si sa ancora se si interverrà nel convegno organizzato per il 23 maggio o se si opterà per un evento ad hoc. Qualunque sarà la soluzione si tratta di un’ottima notizia considerato che l’Osservatorio dal 2000 lavora con le scuole con la missione di “contribuire a fare dei giovani di oggi i cittadini di domani, cittadini informati, consapevoli, responsabili e liberi”. L’iniziativa “Young Factor” rientra in questo progetto e viene così presentata: “Young Factor è un evento che nasce per promuovere più educazione economico-finanziaria nelle scuole, e per coinvolgere in questa sfida tutti quegli attori che nel Paese vogliono contribuire a favorirla. Con questo spirito, partendo dall’esperienza quinquennale di alfabetizzazione economico-finanziaria promossa nella scuola secondaria superiore, attraverso il progetto “Cultura finanziaria a scuola: per prepararsi a scegliere”, che coinvolge in questo anno scolastico oltre 292.301 studenti delle scuole superiori di tutta Italia, vorremmo riunire i giovani, gli insegnanti, i banchieri, gli assicuratori e i protagonisti del mondo economico e della società civile per discutere, da pari a pari, come unire le forze, per riuscire insieme in una piccola grande impresa: quella di elevare la cultura economico-finanziaria dei giovani, per renderli più padroni di se stessi”.
E a questo proposito è da ricordare che l’alfabetizzazione finanziaria è ancora bassissima fra le donne, anche di alto grado di istruzione. Allora si lavori tutti insieme perché le nuove generazioni abbiano una cultura economico-finanziaria adeguata, ma soprattutto che questa non conosca differenze di genere. E per farlo è necessario anche presentare quei modelli femminili che possono stimolare le ambizioni delle ragazze. Perché role model al femminile ci sono, bisogna solo avere la voglia di farli emergere.