Crescono le manager italiane, ma in Italia sono in aumento gli esempi di manager straniere alla guida di multinazionali o di società globali. E’ il caso di Mimi Kung, amministratore delegato di American Express Italia. Nata a Taiwan ha lavorato tra gli States e l’Europa ed è in Amex del 1995. A quattro anni di distanza dal suo arrivo nel nostro Paese, fa un bilancio della sua esperienza in tema di diversity. “Sicuramente rispetto a quando sono arrivata in Italia, nel 2010, – osserva la manager – la sensibilità verso i temi della leadership al femminile è aumentata in modo esponenziale. Si sono moltiplicate le iniziative e i programmi e tutto questo ha generato molta consapevolezza e forti movimenti di opinione. Nonostante il gender gap segni ancora l’Italia in modo molto forte rispetto agli altri Paesi, credo si sia intrapresa una strada che le aziende, insieme al governo, debbano ulteriormente percorrere. Io credo che ogni progresso concreto in questo senso non sia una vittoria delle donne, ma sia una vittoria per l’Italia”.
• Quali sono a suo giudizio gli ostacoli alla carriera femminile in Italia?
Innanzitutto, credo che vi siano alcuni fattori che caratterizzano l’Italia che indirettamente condizionano la leadership femminile. Da un lato, una forte resistenza al cambiamento e poco decisionismo, dall’altro un turnover manageriale lento, prerogativa di moltissime aziende e fattore penalizzante, non solo per le donne ma anche per i giovani. Non è sicuramente uno scenario facile nel quale avviare trasformazioni. Inoltre, in Italia avere delle relazioni forti è fondamentale per fare business e già questo è un ostacolo alla carriera femminile.
Le donne, infatti, a mio avviso, devono molto migliorare la propria capacità di networking, costruendo e alimentando con costanza e continuità una rete di relazioni professionali. Gli uomini sono di gran lunga più bravi sotto questo aspetto. Le donne dovrebbero dunque investire sui soft skill, visto che i dati ci dicono che sugli hard skill sono già bravissime (le donne rappresentano oggi oltre il 55% dei laureati).
• Quali misure concrete potrebbe adottare il governo per incrementare l’occupazione femminile. E facilitare la conciliazione lavoro-famiglia?
Questo Governo sta dando segnali importanti in termini di opportunità assegnate a donne di valore. Mi aspetto dunque una maggiore sensibilità verso i temi della leadership al femminile attraverso ulteriori sviluppi della regolamentazione sulla parità di genere volti non solo a cambiare la situazione, ma anche a educare al cambiamento, anche di mentalità.
Le donne si trovano a dover fronteggiare difficoltà e ostacoli quando si parla di lavoro e carriera, autoescludendosi nel proprio percorso, spinte per esempio dal senso di colpa nei confronti della famiglia. La regolamentazione relativa allo Smartworking potrebbe essere quindi un importante passo per facilitare la partecipazione delle donne nella vita lavorativa. In American Express abbiamo implementato diverse soluzioni di lavoro flessibile, facenti parte della nostra iniziativa Diversity Program, al fine di migliorare il nostro ambiente lavorativo e l’equilibrio vita-lavoro, che stanno portando ottimi risultati.
Credo quindi che a livello governativo e nel mondo delle aziende, si debba davvero iniziare a creare condizioni concrete per un ambiente più inclusivo e meritocratico dove il genere non costituisca una ‘debolezza’.
• Quali sono le iniziative che avete intrapreso in American Express per l’empowering al femminile?
Attraverso Women in the Pipeline & at the Top, American Express cerca di dare un contributo concreto al sostegno della leadership al femminile, oggi al centro di molti dibattiti. L’iniziativa è, infatti, rivolta a un gruppo di dipendenti donne di talento, che partecipano a un percorso formativo mirato – interamente finanziato dall’azienda e realizzato in partnership con SDA Bocconi School of Management – e ad eventi di networking con Senior Leader di American Express e rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano. L’obiettivo di WIP è di fornire alle partecipanti le competenze specifiche necessarie per esercitare la leadership in ruoli di vertice e di sviluppare e incrementare anche soft skill importanti, tra cui la capacità di fare networking, oltre a valorizzare gli specifici talenti personali e le caratteristiche tipicamente femminili nel lavoro.
Abbiamo appena lanciato la seconda edizione, che vuole sviluppare ulteriormente l’esperienza molto soddisfacente dello scorso anno. L’obiettivo è preciso: raggiungere il 50% del numero di dirigenti donne in American Express nei prossimi due anni, consolidando una cultura aziendale inclusiva in cui tutti i talenti possano esprimersi al meglio ed essere riconosciuti in eguale misura. Il nostro obiettivo è di continuare a sostenere la leadership al femminile con i fatti, con iniziative sempre più ampie e pervasive perché crediamo che specialmente in Italia ce ne sia particolare bisogno.