L’onda lunga della moda “No kids” è arrivata anche in Italia, anche se con maggior discrezione rispetto all’estero. Non ci sono cartelli agli ingressi, ma si conoscono ristoranti, resort e locali pubblici in cui è meglio presentarsi se solo fra adulti. Poi, però, c’è anche chi fa la scelta opposta e non perché è una mamma che si reinventa un mestiere. Ma solo perché è un imprenditore e coglie il mood della società. E’ in caso di Blanche Bistrot a Milano, zona Paolo Sarpi.
Tenere un seggiolone nel locale non è sempre garanzia di posto children friendly. In alcuni posti c’è solo perché eredità di qualche parente. In questo caso il seggiolone era più d’uno e questo è già un segnale. La disponibilità e l’accoglienza riservata ai bambini è davvero spontanea e calorosa, così come il fuori menù per andare incontro alle esigenze dietetiche del bambino di turno. Completa l’accoglienza il fasciatoio in bagno. E se il cuoco (che arriva dalla cucina e chiede ai genitori se un certo tipo di pasta è adatta) ci mette qualche minuto in più c’è chi porta ai piccoli matite colorate per disegnare sulle tovagliette di carta. La ciliegina sulla torta: se chiedete una posata per il bambino/a, vi arriva una posata da bambini.
Anche da Parma&Co in Corso Garibaldi (Milano) ci sono seggiolone e fasciatoio (con Amuchina e salviette a disposizione), mentre la nuova EatItaly schiera un nutrito gruppetto di seggioloni. solo per citare alcuni esempi di come il settore della ristorazione, anche in Italia, dopo anni si stia rivolgendo alle famiglie.
Che dire. Dagli Stati Uniti sarà anche arrivata la moda “no kids” per le “childfree family” (secondo l’Ocse in Italia il 24% delle donne nate nel 1965 non ha figli e non solo perché non ne ha potuto avere), ma fortunatamente c’è anche qualcuno che considera le famiglie con figli degne di un pranzo fuori!
Aspetto segnalazioni nei commenti dei posti children friendly che frequentate in Italia.