Si pensava che il week end potesse portare consiglio e invece pare che sulla questione di genere un'intesa non sia stata ancora trovata, nella giornata in cui dovrebbero chiudersi i lavori alla Camera sulla riforma elettorale. L'Italicum non prevedera' le quote di genere, nonostante la lettera-appello delle 90 deputate e gli interventi a favore dei presidenti della Camera e del Senato. Sul tema si continua a trattare anche perchè diverse firmatarie dei 3 emendamenti pro donne hanno minacciato di non votare l'Italicum nel caso fosse monco di una norma che tuteli la presenza di donne nelle liste bloccate, sia come capoliste in percentuale sia come alternanza di genere uno a uno.
L'ostacolo sembra essere Silvio Berlusconi. Alla fine, però, il leader di Forza Italia ne uscirà come il premier sotto cui è stata approvata la legge 120 del 2011 sulle quote di genere nei cda, mentre Matteo Renzi sarà il premier che non ha inserito norme di democrazia paritaria nella riforma elettorale. Strategicamente è un autogoal per il premier se vuole catturare il consenso femminile alle prossime elezioni.
Intanto le deputate questa mattina dovrebbero presentarsi in aula vestite di bianco per dare un segnale non solo simbolico.