Equità salariale, equilibrio famiglia-lavoro e aspettative di vita. I temi sono i soliti, ma sorprende stavolta che a lanciare l'allarme di "lancette dell'orologio" che vanno indietro per le donne sia Hillary Clinton in un rapporto del Center for American Progress, riferito alla situazione bnegli Stati Unit. Il tema è, comunque, già nelle agende del presidente Barak Obamba e del neo sindaco di New York Bill de Blasio. Quest'ultimo ha rilanciato il dibattito sulla lotta alle disuguaglianze economiche e sociali, mentre il presidente Usa dovrebbe riprendere con forza il tema nel suo prossimo discorso sullo "State of the Union".
"Combattere per dare alle donne e alle ragazze un'opportunità non è solo una cosa buona e giusta da fare. Deve essere un imperativo per ogni essere umano in ogni società. E se non si portano avanti le campagne per i diritti e le opportunità delle donne il mondo e il nostro Paese non saranno mai quello che dovrebbero essere" ha commentato Hillary Clinton, che denuncia: "Purtroppo, in alcune parti dell'America le lancette dell'orologio stanno tornando indietro". Questo in termini di equità sul fronte dei salari, su quello del difficile equilibrio tra lavoro e famiglia e su quello delle aspettative di vita. Con grandi difficoltà per il genere femminile di accedere ai posti di governo, ma anche semplicemente nelle università o nelle imprese".
Si riapre, quindi, il dibattito anche Oltreoceano dove si fronteggiano da tempo due diverse poszioni. Da una parte Sheryl Sandberg, amministratore delegato di Facebook, con il suo "Facciamoci avanti" e dall'altra Anne-Marie Slaughter, ex direttore della pianificazione politica al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti (2009-2011), con il suo "Why Women Still Can’t Have It All".
E in Italia a che punto è il dibattito? Dopo l'approvazione nel 2012 della legge sulle quote di genere nei consigli di amministrazione, ora il tema è passato in secondo piano se non come bandiera da tirare fuori di tanto in tanto per catturare il consenso femminile in occasione di elezioni politiche. Ma cosa si sta muovendo davvero nell'anno europeo della conciliazione (quanti lo sanno???)?
Noi italiane da che parte stiamo? Ha ragione Sheryl o dobbiamo rassegnarci alle verità espresse da Anne-Marie?