E venne il tempo del caldo. Venne il tempo delle zanzare. Venne il tempo dei ratti. Nella tendopoli non c’è mai pace. Le scosse sono appena finite e arrivano altri “flagelli”. Il caldo. Ma non è meglio che stare sotto la pioggia? chiede qualcuno. Certo, ma se sai dove andare a prendere il fresco, se di giorno vai in ufficio dove c’è l’aria condizionata, se in valigia hai qualcosa di più leggero di pile e maglioni di lana. E il caldo ha portato a schiudersi le uova di zanzare. E la disinfestazione fra le tende non è stata un happening pre-estivo.
I ratti, ci sono i ratti. Grida qualcuno fra una fila per il pranzo e una per il bagno. D’altra parte li avevano avvisati di non tenere cibo nelle tende. Ma come fai a rinunciare al pacco di biscotti che ti ha portato un parente o a qualche cracker da sgranocchiare quando la cucina è chiusa. Così sono arrivati anche i ratti e la disinfestazione questa volta non sarà una passeggiata di certo.
Poi ci sono le macchinette del caffè, quelle erano gratis. Sono state rotte una volta e le hanno aggiustate, sono state rotte una seconda volta e sono state aggiustate, dalla terza volta il caffè costa 30 centesimi. E la macchina non si è rotta più.
Ci sono i bagni. Per carità, meglio di niente. Ma perché la gente non tira l’acqua?
Storie di ordinario sconforto, mentre si discute di una ricostruzione al 2033. Per allora forse i figli dei figli avranno avuto a loro volta dei figli. Nelle casette di legno?
P.s. Aggiornamento sui fontanari. Quelli che stanno nella tendopoli a L'Aquila: vorremmo proprio le lasagne, quelle che non abbiamo potuto mangiare a Pasqua (è un piatto tipico per le feste, compreso il 15 agosto!). E da un paese della marsica Lina dei fiori prepara sette chili di lasagna e li manda al campo. "Che Dio la benedica" è il ringaziamento.