Premio Nobel Hunt: “fuori le ragazze dai laboratori”. Ma lui ha sposato una sua alunna

laboratorio-chimica-foto2“She is Mary Collins, professor of immunology at University College of London. She works on viruses, engineering the Aids virus to make it practically useful. She was my student originally, the we were friends for many years; she pursued me ruthlessly”. Sir Tim Hunt rispondeva così alla domanda “Chi è sua moglie?” in una pubblicazione di conversazioni con famosi scienziati. E da queste poche righe si capiscono tante cose. Alla base della famosa frase pronunciata dal premio Nobel in occasione di un convegno probabilmente c’erano fatti personali: “Lasciatemi parlare dei miei problemi con le ragazze. Accadono tre cose quando sono nei laboratori: voi vi innamorate di loro, loro si innamorano di voi, quando le criticate piangono”.

Non si può che spiegare così una esternazione tanto infelice, per di più in un contesto in cui erano presenti diversi giornalisti (e quindi era immaginabile sarebbe stata riportata). Di questo si rammarica soprattutto Sir Tim Hunt, che si è detto “terribilmente dispiaciuto di aver detto ciò che ha detto”, aggiungendo che oltretutto “è stato molto sciocco farlo davanti a una platea di tanti giornalisti”. E già! Ma non è che detto fra amici sarebbe stato meno grave.

Il biochimico britannico, membro della Royal Society dal 1991, ha minimizzato sostenendo di “aver fatto dei commenti ironici a cuor leggero” che invece “sono stati interpretati in modo terribilmente serio dalla mia audience”. Ma poi ha voluto confermare che “voleva proprio dire quello che ha detto riguardo ai problemi con le ragazze”, poiché “l’amore è davvero controproducente per la scienza, poiché è terribilmente importante che nei laboratori siano tutti sullo stesso piano”.

Sospendiamo per un attimo ogni “reazione” alla frase e seguiamo il premio Nobel nel suo ragionamento. Ok fuori le ragazze dai laboratori. E il passo successivo quale sarà, la certificazione di “non omosessualità” degli scienziati per poter accedere ai laboratori? E’ comprensibile che da biochimico la vita di ognuno di noi sarebbe più facile se si potesse ridurre a una formula: carbonio trioso C3 H6 O3 e carbonio tetroso C4 H8 O4. Ma purtroppo non è così. Ci sono cose, come i sentimenti, che non potrà mai ridurre in termini scientifici. E qualcuno direbbe anche “per fortuna”. Deve, però, star tranquillo Sir Hunt: gli uomini hanno le loro quando si mettono in competizione sulle dimensioni o provano a portarsi a letto la collega (se si vuole procedere per stereotipi!).

Ma la vera domanda è: cosa pensa la professoressa Collins di cotante esternazioni?

  • Attilio |

    Cara Carmen, vedendo i commenti come il tuo e non quelli degli altri capisco quanto siamo indietro. Se il concetto di parità di genere ti è così caro perchè non eri a protestare contro le affermazioni di Bahar Mustafa ( che a differenza di Hunt non è stata licenziata o si è dimessa). Visto che ti piace tanto la parità, anche questo dovrebbe e ssere considerato grave … ma si sà gli uomini sono tutti porci e le donne tutte angeli !!

  • carmen |

    Da commenti come quello di Silvio, Alessio e Nora si evince come, sfortunatamente, in Italia siamo indietro anni luce sul piano culturale rispetto ad altri paesi. In Italia si è talmente abituati a maltrattare le donne sia esplicitamente che implicitamente affermando che tanto era solo uno scherzo o era solo ironia che sembra sia tutto normale e nessuno si indigna più. Abbiamo perso la capacità di indignarci e di non farci mettere i piedi in testa e questa è una grave mancanza perché ci siamo trasformati in un vero e proprio gregge di pecore passivo!!!!!!Nora ma tu lo sai cosa è uno scherzo o una battuta??? Dato che è così bello scherzare su queste cose faccio una proposta io: visto che gli uomini si innamorano delle donne e quest’ultime di loro perché non buttiamo tutti gli uomini fuori dai laboratori e lasciamo le donne a lavorare da sole e in pace finalmente tutte sullo stesso piano????? Come mai nessuno aveva pensato a questa ipotesi??? Perché devono essere le donne a essere cacciate se i sessi si innamorano reciprocamente?? Che si allontanino i maschi per una volta. Poi questa cosa del pianto fa ridere!!! Questo signore è sicuro che le donne non piangevano per la seccatura di dover lavorare con uno come lui che, visto cosa pensa delle donne, chissà quante altre battute faceva durante il lavoro??? Inoltre una donna che si indigna non è affatto una donna che piange come dice Nora, ma è semplicemente una donna che ha dignità, un cervello che usa per pensare e che non perde appunto tempo a piangere ma a combattere per non farsi mettere i piedi in testa!! Alessio l’ironia e lo scherzo se fatti da grandi professionisti della comicità sono ben accettati ma in questo caso non c’era ironia né scherzo visto che era un pensiero vero della persona. Andate a lezione di ironia e poi ne parliamo!

  • Silvio |

    Il premio Nobel stava ingenuamente partecipando ad una conferenza sull’“eguaglianza di genere”, era a pranzo con sole donne, forse non si è chiesto cosa questo potesse significare, ha parlato facendo battute ironiche come se fosse fra persone normali. Una di loro era una femminista che lo ha denunciato alla Polizia del Pensiero.

    Tempo 24 ore e le iene lo hanno scarnificato.

    Viceversa non è stata licenziata la femminista Bahar Mustafa, «ufficiale per la diversità» presso l’Unieversità di Goldsmiths a Londra, che scriveva frasi come «uccidi tutti i maschi» e «spazzatura bianca». È la truffa della parità di genere: come diceva Orwell, tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

  • Monica |

    Scusate, cerco di riassumere le risposte:
    1) non ritengo l’espressione sessista. Avrebbe potuto dirlo di persone di colore diverso, donne con voce stridula o uomini dai piedi grossi. E’ il concetto di dire che una categoria non può fare un lavoro per motivazioni assolutamente opinabili
    2) non è una battuta, lui ha ribadito che lo pensa davvero
    3) ricopre un ruolo sociale che gli dà la responsabilità di essere un role model. Ed è meglio non dimenticare mai il ruolo che si ricopre. Leggete qui: http://www.corriere.it/sport/15_giugno_12/portavoce-blatter-racconta-tv-barzelletta-fifa-tre-giorni-deve-lasciare-l-incarico-7a6be694-10fc-11e5-b09a-9f9a058e6057.shtml
    e andate a spiegare alla Fifa che era solo una barzelletta!
    4) E’ che in Italia siamo abituati a tutto e al contrario di tutto: Fassino ha fatto il dito medio ai tifosi del Toro a Superga http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/05/05/news/torino_il_dito_medio_di_fassino_contestato_dai_tifosi_del_toro-85261896/
    e qualche mese dopo era fra i candidati alla presidenza della Repubblica!
    5) Sono per la libertà di pensiero e di parola, non per il stream of consciousness senza alcun controllo. Ci vuole coscienza di ciò che si è e responsabilità di ciò che si rappresenta.

  • Benedetta |

    No, non c’è nulla di “scandaloso” in ciò che ha detto Tim Hunt: è però una battuta infelice e non fa neanche ridere. Voglio rassicurare chi ha commentato prima di me: non mi sono indignata e non mi sono messa a piangere quando ho letto la notizia. Ho solo pensato che se la stessa battuta avesse avuto come protagonista un uomo sarebbe stato diverso, non perché le donne si sentono “delicate come un fiore di campo”, ma perchè la tendenza a sciogliersi in lacrime di fronte alle critiche è, ahimé, ancora oggi considerata da alcuni una caratteristica femminile e Sir Hunt non ha fatto altro che riproporre questo luogo comune idiota (però era solo una battuta, eh!)

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